OCCHIO AI MEDIA

Non festeggiamo una donna, in quanto donna, ma rispettiamo le donne, in quanto persone

09 Marzo 2020

In questa giornata particolare, vi vogliamo segnalare due articoli, presi da Libero, particolarmente irrispettosi nei confronti delle donne e delle battaglie per i diritti.

Il primo articolo è stato pubblicato sulla versione cartacea il 5 marzo 2020 e mette insieme l’isteria per il coronavirus (che il giornale in questione, grazie a titoli scelti, alimenta) al disprezzo per la giornata dell’8 marzo e per le giuste lotte che si fanno. Infatti si legge che il coronavirus avrebbe degli affetti positivi, perché, grazie ad esso, le manifestazioni dell’8 marzo, gli “slogan inutili” e la retorica sono stati bloccati. (1)

Il secondo risale al 5 dicembre 2019 e tratta di Nilde Iotti, prima donna, nella storia dell'Italia repubblicana, a ricoprire la carica di Presidente della Camera dei Deputati. Nell’articolo, dopo aver scritto che “era saggia ed imparziale”, invece di mettere in evidenza il lavoro e l'importante carica ricoperta, il giornalista esprime il suo luminoso pensiero su Nilde Iotti (e sulle donne emiliane) “grande in cucina e a letto il massimo che in Emilia si chiede ad una donna”. Evidentemente il giornalista pensa che la donna sia in grado di fare solo questo o che queste siano le caratteristiche  indispensabili per una donna. (2)

Non è certo una novità che Libero pubblichi degli articoli del genere, visto la collezione di titoli e articoli razzisti, misogini come questi e, più recenti, allarmistici e non coerenti sul Coronavirus. Secondo noi, a causa di numerosi esempi di mal-giornalismo che, in questi anni, abbiamo osservato su Libero (e che dopo un po' abbiamo smesso anche di segnalare perché troppi), dovrebbe essere rivista la natura di tale testata.
Comunque il problema non è solo Libero, ma anche i discorsi che sentiamo quotidianamente tra la gente, tra cui anche alcuni politici (come, ad esempio, Salvini, che recentemente ha criticato l’aborto (3)): il problema alla base di tutto è l'ideologia patriarcale e maschilista, radicata nella nostra società.

La ricorrenza dell’8 marzo fu istituita nel 1917 per far sentire la voce delle donne nella lotta politica, chiedendo diritti: e oggi cosa dovremmo fare? Dovremmo ricordare i passi avanti e i diritti conquistati, ma anche riflettere su ciò che c’è ancora da fare. E da quanto si vede e si sente in giro, ce n’è parecchio. Dovremmo lottare, oggi e ogni giorno, contro:
- i femminicidi, educando quotidianamente e dando sostegno ai centri antiviolenza;
- le discriminazioni come il “gender gap” (disuguaglianza di genere) negli stipendi , il chiedere della vita privata in sede di colloquio di lavoro, considerare oggetto di lusso gli assorbenti (da lodare la Scozia che in questi giorni ha fatto passare un disegno di legge che rende gratis gli assorbenti, dimostrando che, se si vuole, si può fare (4));
- stereotipi e pregiudizi di genere;
- la sessualizzazione della donna e la visione di essa come oggetto, che è la base dello stupro, troppo spesso augurato, non condannato e normalizzato;
- attacchi all’aborto e alla reputazione di chi ne fa uso;
- persone che sottovalutano l’utilità delle lotte femministe e delle sensibilizzazioni, considerandole irritanti.

Buona lotta!

- I ragazzi di Occhio ai Media

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(1) https://va.newsrepublic.com/a/6800749264617079302
(2) https://www.ilfattoquotidiano.it/…/nilde-iotti-lib…/5599971/
(3)https://www.repubblica.it/…/salvini_sull_aborto_il_pronto_…/
(4)https://www.google.com/…/la-scozia-e-un-paese-per-donn…/amp/

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