Uccise un marocchino per droga
Accadde la sera del 27 febbraio dell'anno scorso a Tabina di Magreta: dopo una lite per la droga, Stefano Manzini imbracciò il fucile del padre e colpì a morte il nordafricano. Il giudice non ha concesso le attenuanti. I legali: "Pena incomprensibile"
Modena, 24 giugno 2009. Una lite (forse per uno scambio di droga) sfociò in un omicidio. E per quel delitto il gup Domenico Truppa ha condannato all'ergastolo, con rito abbreviato, Stefano Manzini, operaio di 35 anni. La sera del 27 febbraio 2008 a Tabina di Magreta di Formigine, Manzini uccise con una fucilata Khalid Moukhliss, marocchino di 24 anni.
Quella sera Manzini si incontro’ con Khalid, clandestino, probabilmente per uno scambio di droga, ma ne scoppiiò una lite. L'operaio prese il fucile del padre e sparò al magrebino, uccidendolo, poi fuggì. Venne fermato i lgiorno dopo dagli agenti della Squadra Mobile: gli trovarono addosso la polvere da sparo del fucile, che il padre aveva visto 'sparire' da casa. Un altro marocchino, che aveva assistito alla tragica lite, indicò Manzini come autore del delitto.
Oggi, durante il rito abbreviato, il gup non ha concesso le attenuanti. Anzi, ha posto come aggravante il fatto che Manzini, contestualmente all'assassinio, aveva rapinato un quantitativo di droga. In più, è stato considerato il porto abusivo dell'arma. Il gup ha anche fissato una provvisionale di 50.000 euro a favore del fratello della vittima, che si è costituito parte civile. I legali di Manzini, Mario Marchio’ e Gianluca Scalera, hanno definito 'incomprensibile' la pena. Verrà presentato ricorso in appello
Resto del Carlino Modena
24 giugno 2009
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